Col cambio del decennio, il cinema segue l’andamento culturale di tutto l’Occidente: boom economico, ottimismo e leggerezza. Così la fantascienza abbandona i toni vagamente cupi dei primissimi film, diventando un genere prevalentemente di evasione: kolossal come “E.T. l’extra-terrestre” (1982), i successivi capitoli di “Guerre Stellari” e la trilogia di “Ritorno al Futuro” celebrano questo stile e riecheggiano ancora oggi.

I gangster movie continuano a sfornare capolavori come “Scarface” (1983), interpretato mirabilmente da Al Pacino, e i sequel de “Il Padrino”. Nel frattempo esce “Toro scatenato” (1980), pellicola che rende noto al mondo il talento di Martin Scorsese.

Gli effetti speciali

Negli anni ’90 ha inizio l’era degli effetti speciali computerizzati: in pochi anni la tecnologia digitale rivoluziona il modo di fare cinema, come dimostrano prima “Jurassic Park” (1993), celebre per la creazione realistica dei suoi dinosauri, e poi il fantascientifico “Independence Day” (1996) e soprattutto l’inquietante “Matrix” (1999), con la sua storia distopica che inaugurerà un nuovo filone narrativo.

Accanto a questi blockbuster, si ritaglia una vetrina Quentin Tarantino, giovane cineasta che, col suo stile pulp ispirato in parte ai western di Sergio Leone, realizza di seguito due successi commerciali: “Le iene” (1992) e “Pulp Fiction” (1994).